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22 g. sercambi

Ganfo, che piú volte avea avuto parole con Vettessa, sentendola gridare, parendoli che Vettessa dicesse male, parlò alto e disse: «Vettessa, Vettessa, s’io fusse vivo come son morto, io ti risponderei bene!» Alle quali parole quelli che portavano la bara lassaron cader in terra dubitando fusse spirito fantastico, e tutto Ganfo si macolò. I chierici traendo a lui e le persone d’atomo, e vedendolo vivo disseno: «O che malaventura hai tu, Ganfo, che ti volei far sotterare vivo per morto?» Ganfo, vedendosi intorno li parenti e’ vicini disse loro la novella del bagno.

Li preti se n’andarono colla cera auta e Ganfo fu rimenato in casa, e confortato divenne sano e la sua arte esercitò.

Ex.º iii.