Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/186

XL


U>dito il preposto la bella novella e devota, giunti alla chiesa di San Paulo, rivoltòsi a l’autore dicendoli che per lo dì seguente debbia ordinare bella novella al camino da Roma, e simile comandò a quelli che aparecchiar denno, notificando che in Roma dovea la brigata almeno x dì dimorare: «Li quali ciaschiduno s’aparecchi a ubidire, ma ben vo’ che l’altore dica in presente qualche moralità». Lui presto disse:

«Tanto di santa fiamma il cuor è aceso
che parte ne do suso al cielo a Dio,
e parte giuso al prossimo mio».

E dapoi voltosi l’altore alla brigata parlò dicendo:


DE VERA AMICITIA ET CARITATE

Di ii fanciulli di due signori auti per orazioni fatte a Dio:
li portono tutti e due a battegiare a Roma.


N>el tempo del re Pipino di Francia fu un gentile uomo nomato Tobbia, lo quale era della provincia di Borgogna, e uno conte tedesco nomato conte Ricciardo, li quali devotissimi erano di Dio; e neuno de’ preditti avea figliuolo né figliuola. Avendo ciascuno di loro donna giovana, ciascuno de’ preditti fenno voto che se Idio desse loro grazia d’aver figliuolo delle lor donne, quelli portare a Roma acciò che per le mani del santo padre fusseno battegiati con offerire alla chiesa di Roma alquanto tesoro.