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170 g. sercambi

Monna Moccina ciò sentendo li disse che tacesse se male non volesse li fusse fatto. E prete Pasquino, vedendo che non giovava motti ditti alla donna, pensò come malvagio battere il figliuolo di monna Moccina più sevente che di prima fatto non aveva. E tutto questo battere facea a fine che il fanciullo spaurendo di sé farè’ quello che prete Pasquino li comandasse; e per questo modo più d’un mese con battiture lo tenne in tremore.

E veduto prete Pasquino il fanciullo con tal tremore, pensò a lui dire quello che volea facesse, in quanto monna Moccina a lui non aconsentisse a fare quello volea. Ma prima che al fanciullo dicesse niente, la domenica seguente vedendo monna Moccina sola li disse: «Moccina, io mi moro di te, e faresti ben a venire una notte a dormire meco, altramente io terrò modo che tel converrà fare». La donna onesta disse: «Sere, voi parlate disonestamente et avete fatto male a dirmi quello avete ditto». Prete Pasquino replicando li disse: «Io t’ho ditto mia intenzione e farai bene a fare quello che io voglio, altramente io tel farò fare a mal tuo grado». La donna coruciosa disse che andasse innel malanno.

E tornò a casa e <tutto> narrò al marito, dicendo: «Questo nostro prete dé esser di cattiva condizione». Lo marito dice: «Perché lo dici?» La donna disse: «Perché m’ha ditta alcuna parola assai disonesta, ben che a lui rispuosi quello si convenia». Barsotto disse: «Moccina, se più t’acorgi di lui che verso di te volesse fare o facesse cosa che vergogna e danno te ne potessi incontrare, dicamelo et io lo pagherò come sarà degno». La donna disse di farlo, e come savia, per non venire a tal partito pensò di non andare in luogo dove prete Pasquino sia né eziandio alla chiesa.

Prete Pasquino, <vedendo> che la donna non aparisce dov’è lui, si pensa per altro modo che fatto avea averne suo piacere. Et uno giorno chiamò il suo figliuolo di monna Moccina e disseli: «Se tu vuoi che io non ti batti più io vo’ che tu m’areghi de’ peli di tua madre che ha tra le cosce di sotto; e mettera’li in questa poga di carta che io ti do». Lo fanciullo disse: «Come ne potrò avere?» Prete Pasquino disse: «Quando dorme, metteli la mano