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novella xxxii 151

gendosi disse: «Il vostro marito mi prestò fiorini ii cento, li quali non avendoli spesi ne li rendo che quando Pierozzo è tornato le li date». E misseli in sulla taula. Lo famiglio, informato, disse: «Messere, sapete che a casa dovete esser aspettato e non essendovi, nimo non saprà niente di voi». «Or», disse messer Bernardo, «ben hai ditto. E và e dì a chi viene che io verrò, tanto che questi denari abia anomerati». Lo fante subito si partìo.

Messer Bernardo disse: «Come ci venne fatto che il fante si ricordòe di quello avea a fare!» Monna Soffìa disse: «Per certo ogni cosa ci vien fatto: prima, il mio marito esser fuori; apresso, voi adutti li fiorini ii cento e ’n contrada non esser persona che veduto ci abbia. E però noi possiamo stare in buono agio oggi e stanotte». Messer Bernardo disse: «Voi dite il vero».

E inomerati li denari, messer Bernardo prese monna Soffìa e baciandola disse che le piacesse contentarlo di quello che più volte ha disiato. Monna Soffìa aparecchiato la sua guintana a ricevere li colpi della punta della lancia di messer Bernardo, distesasi sopra il letto riverta, la guintana aperta, messer Bernardo montato a cavallo colla lancia ritta percosse in guintana e fu di tutta la guintana vincente. E quattro volte, prima che sera fusse, la punta della sua lancia innella guintana di Soffìa misse e quella dentro tenendovi tanto che da se stessa la lancia n’uscìa. E come fu il dì tenuto vincitore della giostra, cosí la notte piú di sei colpi colla sua lancia innella guintana percosse. La mattina coronato di vittoria si partìo, e monna Soffìa allegra che la sua guintana avea portato l’onore sopra tutte le guintane di Perugia, e ralegrandosi de’ fiorini auti e molte volte innomerandoli.

E passato alquanti giorni della quaresima, Pierozzo tornò d’Ancona. Messer Bernardo ciò sentendo subito prese il suo secreto famiglio et a casa di Pierozzo se n’andò. E fatto richiedere Pierozzo, <Pierozzo che> sente che messer Bernardo lo richiede, disse che venisse su. Messer Bernardo, che avea il suo famiglio fatto comprare alquante anguille grosse et alcune tinche del lago di Perugia, è montato in sala. Subito Pierozzo dicendoli <che novità, messer Bernardo> presente monna Soffìa: «Voi sapete che mi prestaste fiorini ii cento quando vi partiste, per alcuno mio bisogno; e io