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novella ii 15

avea ditto non aver coda, disse: «Perché le gamelle poste a giacere, volendo orinare fanno colla coda una fossa innella rena e quine orinano e poi colla coda ricopreno l’orina. Et io, vedendo l’orina esser sparta per la rena, stimai la gamella non aver coda; e altro mai non sentì». Udito il Calì le belle ragioni assegnate per quelli tre fratelli giudicò esser vero quello che aveano ditto et al veturale comandò andasse a ritrovare la cosa sua, diliberando coloro.

E veduto il Calì la bella aparienzia de’ giovani e la sottile interpetrazione della quistione, venutoli dinanti domandandoli, di qual paese erano e la cagione perché erano venuti desiderava io sapere. Al quale, come ordinato aveano li tre fratelli che Arduigi magiore fratello fusse quello che rispondesse, e’, fatto la debita reverenzia, in questo modo rispuose: «Magnifico signore e potente savio et amatore di verità e de’ veri amici, quello Maumetto che voi adorate vi conservi felice e lungo tempo. Noi siamo tre fratelli nati della buona memoria di Alvisir della Tana, li quali volendo ubidire il comandamento di nostro padre, ci siamo derizzati dinanti alla vostra magnifica signoria e prudenzia, acciò che voi, in tutte scienzie amaestrato, dobiate cognoscere e terminare alcuno dubio tra noi nato; pensando che quello ne direte será tutto vero e buono giudicio, per noi non s’aporrá. E di questo sommamente vi preghiamo, cognoscendo noi non esser sofficienti a dovervi ripremiare in alcuna cosa, ma pregando il vostro e nostro Idio che vi dia lunga vita». Lo Calì, avendo inteso costoro esser figliuoli di Alvisir della Tana il quale era stato grande suo amico, con grande amore venuto <a> li ditti fratelli, e volentieri acettò volere la loro questione difinire.

E per amore del loro padre piacqueli che la sera dovesseno esser con lui e invitòli dicendo: «Io voglio che stasera torniate innel mio albergo per amor del vostro padre et eziandio per le vostre persone, che meritate ogni bene per la vostra providenzia. Ma prima che ad altro vegnamo io vo’ sapere la quistione che volete che io finisca e termini tra voi». Arduigi rispuose: «La nostra questione sta in questo punto: nostro padre, il quale mai non disse bugia, ci disse che avea in uno luogo secreto misso tre gioielli, di valsuta ciaschiduno di ducati xxx mila e che quelli mai non