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novella ii 13

Rispuose Arduigi, magior fratello e disse: «Di vero dobiamo credere, ché nostro padre non disse mai bugia, che veramente li gioielli denno esser tre. E se noi volessimo dire altri che noi tal gioiello ha tolto, dico non esser vero. E prima, che neuna persona del mondo lo sapesse se non noi; apresso, se alcuno li avesse trovati, elli li arebe tutti e tre portati via e non ce n’arè’ lassato veruno. E pertanto io conchiudo di vero che uno di noi è stato quello che ha preso il gioiello. E perché noi siamo fratelli e dobianci amare insieme e non corucciarsi, vi dirò mio parere; e quando l’arò ditto potrete prendere quello vi parrá». E cominciò a dire: «Fratelli miei, voi sapete che il Cali signore del Mangi fue grande amico di nostro padre et è il piú savio omo che sia innella legge di Macometto. Se paresse a voi — ché a me pare — che noi questa quistione del gioiello remettessimo in lui, e quello ne dichiara ciascuno stia contento; e tanto che abiamo da lui la dichiaragione questi du’ gioielli non si tocchino e lássiansi qui stare». Il quale dire piacque a’ fratelli: e allora rispuoseno li gioielli dove il padre li avea messi e diliberonno di caulinare verso il Mangi. E prima che si mossero dalla Tana ordinaron di viver sempre insieme et a uno scotto e che mai tra loro non sarò’ alcuna quistione tra via per cagione del gioiello: «E cosí innel ritorno oserveremo quello che il Cali dirá». E cosí promissero.

E mossensi dalla Tana del mese d’aprile forniti di vettovaglia e d’altre cose bisognevoli alla loro vita, perché piú di xl giornate hanno a caminare prima che siano innel Mangi. E caminando, giá passato aprile, dilungatosi dalla Tana piú di xx giornate, divenne che Arduigi fratello magiore disse a’ fratelli: «Fratelli miei, acorgetevi voi che per questa pianura è passato una camelia che non ha se non l’occhio manco?» Li fratelli rispuoseno: «A che te n’acorgi?» Lui disse: «Bene me n’acorgo io»; e tacéo. E mentre che i preditti caminano, essendo alquanto caldo, per voler mangiare e riposarsi sotto a uno arboro <fermatisi> e quine mangiando, Scandalbech fratello mezano disse: «Fratelli miei, io vi dico che in questo luogo s’è posto a giacere una camelia carica di mèle e d’aceto». I fratelli disseno: «Come lo sai?» Lui disse che cosí era. E mangiato che ebbeno, volendo caminare,