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XXVII


Lo preposto disse che dicesse più oltra di sì fatte novelle, però che già vedea per questa prima esser da’ visi della brigata, e massimamente da’ visi delle giovane, andato il malcolore e per la novella ditta venuto il rossore. L’altore disse: «Et io dirò». E cominciò a dire alla brigata: «Io dirò di madonna Bambacaia in questo modo:


DE SENTENTIA VERA

Di Lucrezia e Elena, andando a monna Bambacaia
per una quistione.


Du’ belle giovane, già assagiato che cosa è l’uomo, faccendo quistione fra loro a chi ne giovava più di quel fatto, o a l’uomo o alla donna, mettendo tra loro una cena, chi perdesse pagasse, l’una nomata Lucrezia disse che a l’uomo ne giova più, l’altra nomata Elena disse che alla donna ne giovava più che a l’uomo. Messo la cena, dispuoseno andare a monna Bambacaia, e così insieme n’andarono.

E giunte a monna Bambacaia, (monna Bambacaia) le dimandò della cagione e ’l perché erano venute. Le giovane dissero la quistione. Monna Bambacaia disse a Lucrezia che assegnasse perché a l’omo più che alla donna di quel fatto ne giovava. Lucrezia disse: «Perché si vede l’uomo pagare la donna <che> a tal atto dé venire; e più, che a molti pericoli si mette per avere sua intenzione d’aver donna cui elli ami». Monna Bambacaia rivoltasi a Elena disse: «O tu che dici?» Elena disse: «Io dico che alla donna più ne giova, però che la donna acciò che si possa congiungere con