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novella xxii 111

il vero». Lo prete rafermò dicendo: «Sì». Turello desideroso di costui li disse: «Veramente io sono quello Turello che andate cercando». Giuda allora abracciando Turello con lagrime disse: «O quanta pena ho durato per trovare questo paese e te! E pertanto io ti prego che quello ti dirò non apalesi a niuno»; dicendoli di volerli parlare di segreto.

Turello prese quel venerabile uomo per la mano e seco lo menò a desnare. E desnato. Giuda disse: «Turello, io ti vorrei parlare di segreto». Turello lo tirò da parte e Giuda li disse sotto brevità: «In tale vigna ha uno tesoro grande d’oro che vale più che questo comune; ma perché io hoe molto speso e spendo innell’andare et innel venire, vorrei sapere quello mi vuoi dare se questo tesoro si trova. E se non si trova non vo’ niente». Turello, udendo che il tesoro era molto e che non volea nulla se non si trovava, disse quello che volea. Giuda chiese mm fiorini. Turello disse che non avea tanti denari, e discendendo a parte a parte, ultimamente Turello disse che a lui darè’ fiorini cccc e quelli avea presti. Giuda disse: «Io sono contento, poi che non hai più, d’avere questi quando il tesoro sarà trovato». Turello rispuose: «Volentieri».

E dato tra loro ordine d’andare a cercare lo tesoro di notte acciò che neuno se ne possa acorgere, e così la notte venuta, essendo lume di luna andarono con alcuna marrella e vanga. E giunti alla vigna di sopra confinata, dimostrando Giuda fare per arte di strologia aperse il libro. E guardando le stelle, mormorando dicea a Turello: «Scava costì»; e poi guardando le stelle dicea: «Non è costì: cava qua». E per questo modo lo condusse dove avea nascosa la piastra dorata, faccendo quine cavare, dicendo: «Veramente quella stella che tu vedi apresso alla luna dimostra di vero esser costí il tesoro». Turello credendo cavava; e quando ebbe cavato alquanto. Giuda disse: «Omai dèi essere tosto al tesoro, però che la stella si dimostra più lucente; e però farai con senno acciò quel tesoro non si guasti». Turello, che desiderava essere ricco di povertà, avea tanto cavato che la piastra che copria il tesoro trovò. Giuda sentendo la piastra disse: «Omai fà colle mani però che non si guasti». Turello prese quella piastra: Giuda aitandoli, le-