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fossa sotto uno fico alla scoperta; e sopra misse una piastra, e coperto colla terra la lassò in quel luogo.

E dapoi una domenica, essendo la luna in quintadecima et alta, lo ditto Giuda venne innel ditto comune di Urbiciano mentre che la messa si dicea, essendo innella chiesa il ditto Turello co’ vicini. Et intrato in chiesa in modo di uno prelato con una gonnella lunga e con uno libretto in mano, domandando quelli omini come si chiamava quello comune, fingendosi lui essere straniero, tulli risposto: «Urbiciano». Disse allora Giuda: «Sarè’ questo Urbiciano del contado di Lucca del pievieri di Mostesegradi?» Coloro dissero che così era. Giuda gittatosi ginocchioni in chiesa presente tutti quelli del comune, dicendo: «Laudate Idio che m’ha fatto giungere in questo comune, che più di m miglia ho cercato per trovare questo comune!»; e voltòsi e disse se in quel comune v’era neuno che avesse nome Turello. Fulli ditto di sè, perché ’l domandava. Giuda aprendo uno libretto disse: «Io saprò bene se in questo comune sarà Turello che voi mi dite».

Turello che quine era presente, non dicea niente spettando di vedere quello che volea dire. Giuda aperto il libro narrò: «Turello dé aver una vigna in tale luogo posta». Fulli ditto: «Elli ve l’hae». Giuda disse: «Ditemi le confini, che secondo che i’ ho trovato per mia arte, tale vigna confina: da levante, la via; da mezzodì, lo rio; da ponente, il bosco del comune; da settentrione, vigna della chiesa di san Giorgio di Urbiciano». Tutti dissero: «Ella è essa veramente, voi avete le confini vere. Ma perché dimandate voi di Turello?» Disse Giuda: «Per bene di lui e di me, e però mi sono tanto affannato». Turello, vedendo costui solo, disse: «Io sono quel Turello che andate cercando et ho quella vigna che dite: che volete da me?». Giuda, fingendosi di non credere, disse: «Di vero voi non siete Turello». Turello, e li altri rafermando, disse ch’elli era Turello. Giuda disse: «Non vi dispiaccia se io tanto ne domando e se io non credo, però che a persona del mondo conterei quello che io vo’ contare a Turello; e se volete che io vi creda, faite che il vostro prete me ne faccia certo». Il prete, che quine era presente, disse: «Tenete a certo costui essere Turello». Disse Giuda: «E per quella messa che stamane avete ditta, ditemi