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XXI


L>o preposto avendo udito il modo che quello ladro facea a involare e la giustizia di lui fatta, molto li fu a grado, et anco alla brigata. E voltosi a l’autore, disse: «Poi che in questi paesi sì fatti siamo condutti, ti comando che di simile novelle debbi la brigata far contenti finché giungeremo a Popolonia». Al quale l’altore disse: «Volentieri». E rivoltosi alla brigata disse: «Voi avete sentito ii modi di rubbare; ora ve ne dirò un altro: e tutti innella fine che tale arte mena capitano male. E però ad axemplo dirò:


DE FURTO EXTRA NATURAM

Di Zaccheo ladro: con un cagnolo rubava in Pisa.


N>ella città di Pisa fu uno nomato Zaccheo, il quale volendo trovare modo di rubare, allevato uno cagnolo col quale di notte andava per Pisa rubando, moltissime botteghe strafisse. E tanto creve la fama de’ furti in Pisa che tutti officiali di ciò si meravigliavano, mettendo molte guardie di notte per più luoghi, non potendo trovar chi ciò facea.

E acciò che non vada la nostra novella più innanti, dirò il modo che tale ladro facea. E ’l modo era questo: che lui andava co’ grimaldelli et entrava innelle botteghe lung’Arno et altro’, et il cagnolo suo stava di fuori andando in qua et in là; e se vedea o sentisse né famiglia né altro, tornava a l’uscio dove Zaccheo suo signore era, a fiutare, e graffiava l’uscio; et allora Zaccheo stava dentro cheto. E come vedea partita la famiglia o chi fusse, e ’l cane grattava una volta e poi andava in qua et in là scalcando la