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molto stare, più volte diliberò lassarsi cadere; ma pur la speranza lo confortava, faccendosi forte si tenea. E tanto steo che le donne si partirono tornando ciascuna alla sua camera. Checca, stimando Matteo fusse caduto, si fece alla finestra e pianamente dicea: «Matteo, dove se’?» Matteo rispuose con bassa voce: «Io son qui assai doglioso». Checca disse: «Torna su». Matteo disse: «Se vuoi che io vegna, prendi una benda et alle braccia me la lega e tirami su, altramente montare non potrè’». Checca prese una benda che avea in capo, alle braccia lei puose legandole; montata in sulla finestra, meglio che potéo Matteo condusse in sulla finestra.

E’ sceso in sala disse: «Checca, omai ti dico che Matteo non si troverà più a sì fatti pericoli. Se il tuo sedere fusse più odorifero che moscato, non mi t’apresserò mai a questo modo. Ma se nella paglia o fieno ti vorrai ritrovare, in terreno mi potrai avere». E partitosi da lei, né mai più si misse a tali pericoli.

Checca, svergognata né dalle donne piú acompagnata, con altri che con Matteo si potéo far battere la lana del suo montone.

Ex.º xviii.