Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/87


la grande giornata. 77

ricordo di quelle frasi giornalistiche si manifestava tenuemente, come un motivo musicale, ancora velato, ancora indistinto: poi si precisava, la cadenza veniva naturalmente. Erano quelle le canzoni, le strane canzoni che avevano cullata la sua infanzia, eran quelle le armonie bizzarre che facevano vibrare gli echi del suo spirito: la musica del suo cuore era quella. La polizia è sulle tracce dei ladri; e ancora l’altra: così il libro della questura. Tutto, rammentava. E una infinita nostalgía lo struggeva.

Ma la fredda quiete mattinale calmò la piccoletta febbre, diradò i sogni e compose ragionevolmente lo spirito di Riccardo. Non gli rimase che uno strascico di malcontento, per cui fu taciturno all’ufficio: e come il giornale della sera innanzi diceva qualche insolenza a un giornale della mattina, egli comperò il giornale della mattina, per vedere la risposta. In breve prese l’abitudine di quella lettura mattinale e serotina: la sua stanzetta fu piena di giornali. Ma leggeva macchinalmente, approfondendo pochissimo la lettura, non interessandosi molto, come un lettore sonnolento. Il lavoro di ufficio, le conversazioni di luoghi comuni, quella vita stereotipata gli avevano assopito il cervello. Pure una vaga malinconia gli era restata, nel