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piccolo. 59

napoletano, il piccolino pareva preso da una grande malinconia. Camminava piano, si faceva trascinare, guardava svogliato, come distratto, le vetrine scintillanti.

“Vorrei avere la mamma, papà: la mamma mi voleva bene,” diceva, sottovoce, in mezzo a quella folla, il bambino triste.

“E io non ti voglio bene?”

“Sì, sì, ma vorrei avere la mamma.”

“Ma che hai, nino mio?”

“A casa mi secco, solo: Marianna è noiosa e la padrona di casa è brutta.”

“Ma ti maltrattano forse?”

“No, no, ma mi secco, vedi. Se ci fosse la mamma, resterei. La mamma non ci è, non mi lasciare più solo solo, papà.”

“Ti porterò sempre con me, Riccardo: non dire più queste cose.”

“Portami sempre con te, papà: non mi lasciare mai.”

Nella folla il padre si chinò per baciare il suo bambino. Erano giunti al Ponte di Chiaia, al fioraio che sta sotto l’arco.

“Dovremmo portare dei fiori all’Amalia, Riccardo.”

“Sì, sì, portiamoglieli, ella mi dà sempre i confetti.”

“Glieli darai tu, Riccardo: un mazzo ci