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una catastrofe. | 325 |
pieno di fiducia, di volontà, di passione, gli traluceva tanto dagli occhi il suo ardore, che Riccardo Joanna lo guardò intensamente, come se solo in quel minuto lo giudicasse. E stettero pensosi, ambidue, un minuto.
“Resti al Tempo,” disse improvvisamente Riccardo, “ci resti da oggi: la inizierò al giornalismo.”
Antonio Amati si fece prima pallido, poi rosso: le lagrime gli salirono agli occhi.
“Lei è assai buono....”
“Assai buono,” ripetette Riccardo Joanna misteriosamente. “Vada di là e mi faccia un articolo.”
“Su che?”
“Su qualunque cosa. Quello che le piace.”
“E i lettori?” osservò, meravigliandosi, Antonio Amati.
“Ai lettori piace tutto, quando piace.”
“Ho paura di essere noioso, volgare: mi dica lei....”
“Se le riesce di esser volgare, la sua carriera è fatta, signor Amati.”
“Senta, mi dia lei un’idea....”
“Sono anni che non ho più idee, io. Ma non servono nel giornalismo: nessuno ne ha.”
“E se ne avessi io?” osservò con lieta baldanza Antonio Amati.