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eldorado. 313


“Dovete decidervi voi.”

“Non insistete su quella cifra, è troppo forte per noi.”

“Insisto.”

“Ma confessate la verità: siete deciso o no a disfarvi del vostro giornale?”

“Sì, per due milioni.”

“Sapete bene che non possiamo darveli: non volete vendere.”

“La mia parola è una. Debbo pagare i miei debiti, non mi resta molto e ho assai lavorato.”

“Ma la cifra è troppo alta: giammai giornale italiano è costato tanto.”

“Più tardi costeranno di più.”

Si parlavano seccamente, come due avversari dichiarati, senza guardarsi in faccia, guardando nella strada, dove la carrozza correva, senza direzione, avendo avuto ordine di passeggiare a caso.

“Noi vi faremo un giornale contro, con un milione e mezzo.”

“I denari non bastano, ci vuole un uomo.”

“Joanna, Joanna, siate più forte della vostra fortuna, siate superiore al giornalismo, siatene il padrone e non lo schiavo: sappiate rinunziarci a tempo.”

Joanna, per la prima volta, guardò in viso Bolognetti, colpito da questa parola profonda.