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eldorado. 295

Joanna cercò invano un foglio di carta: si decise a staccare un foglietto dal suo taccuino. Ma nel calamaio mancava assolutamente l’inchiostro.

“Non lavorate mai in casa?” chiese Bolognesi.

“No, mai.”

“Capisco: state meglio all’ufficio.”

“Io non scrivo neppure all’ufficio.”

“Non scrivete?!”

“No.”

“Vi riposate?”

“Sono quattro anni che non scrivo.”

“E perchè?”’

“Perchè è inutile,” disse quietamente Joanna. E scrisse col lapis, sul foglietto del taccuino, il progetto della vendita, la forma del pagamento, le firme, tutti i capitoli del contratto.

“Non ne faremo niente,” ripeteva ancora Joanna.

“Pensateci, pensateci, vendeteci il Tempo.”

E con la precisione dell’uomo di affari che non perde un minuto del suo tempo, Bolognetti cercò il cappello per andarsene. Ma dopo aver salutato, un’idea lo colpì: tornò indietro.

“Voi sapete qualche cosa, Joanna, se tenete tanto al vostro giornale. Il ministero ha pre-