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284 eldorado.

Quasimodo si era battuto alla pistola, con un coraggio stoico, del direttore del giornale L’Uomo che ride che si era battuto alla spada, con un fortissimo avversario, non rimaneva più nulla: e gli eterni ghiacci dell’indifferenza, dello scetticismo, erano scesi in quell’anima. E non rispondeva mai: e i giornali avversari tornavano alla carica, furiosamente, resi feroci dall’aperto disprezzo del Tempo; sempre silenzioso, il Tempo continuava la sua strada, non facendo polemiche, sentendo di aver sempre ragione di fronte al proprio pubblico, conoscendo tutta la forza del disprezzo muto. In mancanza di risposta, la discussione cadeva, i giornali tacevano, rodendo la propria collera: salvo a ricominciare più tardi, sopra un altro tema, più veementi, più feroci. Qualcuno, talvolta, inconsciamente, imbroccava giusta l’ingiuria e la freccia andava a colpire il cuore di Riccardo Joanna: tutto quello che riguardava il suo passato di scrittore, prima del Tempo, nei tre giornali dove aveva scritto, conservatore, radicale, trasformista, lo faceva trasalire, come per una ferita che frizzasse: ma erano lotte interne, ultimi tumulti, che niuno conosceva e che Joanna vinceva, solitariamente, nella muta solennità della sua stanza direttoriale, passeggiando in su e in giù, fremendo di collera per