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186 i capelli di sansone.

tintura dei capelli migliore di quella di Zempt: e una mancia competente era promessa, in un piccolo cartellino bianco, a colui che riportasse a chi li aveva smarriti, sei fili di perle orientali. Riccardo pensava se non valeva la pena d’inventare realmente una tintura, per far la burletta di cavare le mille lire al signor Zempt; guardava per terra, macchinalmente, cercando i sei fili di perle, o un portafoglio smarrito: chissà, accadono certe cose così strane! La vetrina di Marchesini lo arrestò; egli si fermava sempre innanzi a quegli splendori, attirato, lusingato nelle sue fantasticherie: e una visione di mani femminili gemmate, di teste femminili coronate di gioie, di colli rotondi e bianchi anelanti mitemente sotto le collane di perle, passò tumultuosamente nella sua immaginazione. La donna lo rapiva di nuovo; in sogni di amore, di bellezza, di lusso: donna Beatrice Santaninfa preferiva gli smeraldi, i vivi gioielli delle bionde ardenti; donna Caterina Spinola amava le misteriose perle brune, tetre come i suoi occhi; donna Paola Spada scintillava di rubini, sempre insieme al suo ingenuo nastro rosso fra i capelli arruffati; donna Clelia Savelli i diamanti grossi legati in argento, i topazi vescovili di un delicato colore di vino bruciato, le amatiste gialle e vive. Donne e gioielli, belli