Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/193


i capelli di sansone. 183


“Va’ a Piazza Colonna,” gli disse.

Percorse quel breve tratto, torvo, concentrato nella sua volontà di far quattrini, per pagare quel cocchiere: era deciso a prendere d’assalto Gargiulo; d’altronde, in ufficio, avrebbe scritto un articolo sul Giappone, il suo vasto sogno esotico.

“Quanto devi avere?” chiese al cocchiere.

“Sei ore: dodici e cinquanta.”

“Bene, ora te le mando giù.”

E corse per la scala, col capo chino, come un soldato che marcia all’assalto di una fortezza; diede un urtone al direttore che scendeva.

“Sei un bel tipo, Joanna,” disse costui, riabbottonandosi i polsini, finendo la sua acconciatura, mentre scendeva; “non mi fai l’articolo sulla Pignatelli, non lo fai sul concerto Cesi, non lo fai su San Pietro, perchè prometti?”

“Vado a farti un articolo sul Giappone.”

“È tardi, il giornale va in macchina.”

“Lo farò stasera, per l’edizione di Roma.”

“Sì. Ci conto.”

Se ne andò quietamente, con la sua aria di manovale indifferente, d’impiegato freddo e puntuale.

“Gargiulo; cinquanta lire?” chiese, entrando dall’amministratore, Riccardo, e la sua voce pareva un grido di dolore.