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la grande giornata. 133

disse Brandi con uno slancio supremo di tenerezza.

I due amici se ne andarono sottobraccio, pel Corso pieno di sole, in quella dolce giornata invernale, incontrando una processione di signore e di ragazze, che andavano o venivano dalla chiesa, stringendo nella mano il libro di messa, occhieggiando le amiche, sogguardando con la coda dell’occhio i giovanotti. Un lieto sole, un fiorire di belle ragazze, un incontrarsi di persone sorridenti.

“La vita è bella,” disse Riccardo Joanna.

Ma Vincenzo Brandi non trovava bella ancora la vita, perchè al Corso mancava la sua ragazza: erano arrivati a Via Condotti, e non l’avevano ancora incontrata. Finalmente, la videro discendere dagli scalini di San Carlo, accanto a sua madre: era una piccolina bionda, un po’ palliduccia, con gli occhi chiari, modestamente vestita. Salutò l’impiegato con un batter di palpebre: Riccardo Joanna udì tremare il braccio di Vincenzo Brandi sotto il suo.

“Tu l’ami assai!” chiese Riccardo.

“È una passione, caro mio, una vera passione.”

“E che farai?”

“Toh? me la sposo.”