Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/133


la grande giornata. 123

listica, disse ai suoi commensali, con aria sdegnosa:

“Che noia, stasera! Il Pompiere è fuori e io ho ancora da andare al Valle, per udire una terribile commedia in cinque atti.”

“Che originale, questo Joanna,” disse il suo ammiratore, il Brandi, altrimenti detto il segretario particolare di Joanna; “egli si secca di tutte le cose che divertono gli altri. Dammelo a me, questo biglietto, chè ci vado io.”

“E l’articolo, lo fai tu?” disse Joanna, mentendo sfacciatamente.

“Hai ragione,” mormorò l’altro, umiliato. “Non importa, vengo con te, comprerò il biglietto, cercherò di avere un posto vicino al tuo.”

Ma non lo ebbe, dovette contentarsi di un posto di platea, mentre Riccardo aveva una poltrona: si diedero appuntamento per dopo. Brandi accompagnava sempre Riccardo a casa. Confitto nella sua poltrona, Riccardo ascoltava attentamente la produzione; e mentre alle sue spalle e dietro a lui molti applaudivano, egli non dava segno di approvazione o d’altro. Un momento che si volse, vide il Brandi che applaudiva forte; Riccardo fece una levata di spalle.

La commedia era volgare, a grandi tirate rettoriche, tutta gonfia di parole sonore e di sentimenti lirici: ma la digestione rendeva sen-