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altre chinavano il viso, sotto il velo: ad alcune, le meno vecchie, più sensibili, le mani riunite si torcevano, convulsamente. Quando l’ora del riposo venne, nessuna voleva andare nella sua stanzetta, prolungando la veglia, raggruppate nei corridoi alla porta del refettorio, in piedi presso lo scalone, a piccoli gruppi, parlottando rapidamente fra loro, con quel mormorìo un po’ infantile delle monache, con quelle voci un po’ leziose, in cui una gravità era passata, velandole, facendole roche di emozione. Due e tre volte la badessa, pazientemente, aveva mandato le converse a pregare le monache, perchè si ritirassero, perchè andassero al riposo, poichè il dì seguente era il giorno della gran prova: ad una ad una, funebremente, le monache rispondevano:

— È l’ultima notte....

— È l’ultima notte....