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in quel giorno della scoperta? Non era morta, per orgoglio. Nessuno aveva avuto una parola di biasimo per i due traditori: nessuno aveva avuto una parola di pietà per Luisa Bevilacqua. Ella si era irrigidita, contro lo spasimo. I suoi genitori, suo fratello, i parenti, gli amici, tutti avevano congiurato per trovar grazioso che un fidanzato passasse da una sorella all’altra, avendovi pensato meglio: e che sposasse la seconda, invece della prima. Ella stessa, la tradita, pallida, immota, incapace di lamento, aveva dichiarato che non teneva a Silvio, che non teneva al matrimonio e che volentieri cedeva quel fidanzato a sua sorella. Volentieri! Ella aveva pronunziato quella parola, spinta da una forza interiore. Qual forza?

— Eravate voi. Signore, che mi chiamavate, — mormorò la suora, guardando Gesù in croce, subitamente intenerita.