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della Croce. La pace, l’obblio, un’altra vita, quello che essa aveva chiesto al Cielo, dandogli la sua gioventù, la sua bellezza, il suo ardente desiderio di amore, di gioia, di felicità, le era stato accordato. Aveva la pace e aveva l’obblio: viveva un’altra vita.

Non poteva, in quella sera, pregare, la Sepolta Viva! Fra le incertezze mortali del suo spirito, deviato dal suo corso naturale di pensieri e di sentimenti, sentendosi strappata, crudelmente, alla pace, all’obblio, alla sua seconda vita, brani di esistenza le riapparivano innanzi alla mente, da anni ed anni mai più evocati, nelle ore di solitudine, da anni ed anni mai più semplicemente rammentati. Si nascondeva il viso fra le mani, la suora, quasi per difendersi contro l’assalto delle memorie. Ella si era chiamata, nel mondo, Luisa Bevilacqua. Aveva appartenuto a