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di povertà e di dolore; forse, già affrettava col desiderio il momento di andarsene. E prendendo il suo piccolo coraggio a due mani, si piegò verso l’antichissima donna, dal corpo curvato in due, dalla testa bendata di nero e china sul petto; tentò l’ultima interrogazione a quella povera più solinga, più taciturna e più abbandonata delle altre.

— Avete fatto una buona Pasqua, è vero? — le chiese, non sapendo trovare nulla di nuovo, nulla di meglio.

La vecchissima mendicante levò il viso tutto tagliato dalle rughe, dalle pieghe, dalle deformazioni dell’età, fissò sulla signora un paio di occhi castani, velati dall’umido e della vecchiaia, dalle ciglia arse, ma conservanti, questi occhi, una dolcezza triste e umile. Pure, non rispose.

— Non vi è piaciuto, di aver questo pranzo? — insistette la signora, con uno