gengive e la bocca era rincagnata, il naso scarno
dei decrepiti piegandovisi sopra. Portava, indosso, questa vecchissima
mendica, uno straccio incolore di veste nera, dalle maniche troppo
corte, che lasciavano vedere due mani cadaveriche: al collo aveva un
cencio di scialletto di lana bianca, ma non annodato, sibbene
bizzarramente tenuto fermo con uno spillo sotto il mento quasi con un
singolare criterio di castità, ridicola a quell’età e in quella
condizione: sulla testa che doveva esser canuta e forse rasa di capelli
recenti era curiosamente annodato un fazzoletto di cotone nero, messo in
tale foggia che pareva ella si fosse voluta bendare, poichè il
fazzoletto le nascondeva anche le orecchie, annodandosi sotto il mento.
Era collocata, questa vecchissima donna, quasi in fine della mensa dei
poveri, verso l’alto della sala Tarsia, verso l’emiciclo: