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rinnovare, in quelle infelici, tutti i dolori di cui era contristata la loro esistenza. E restò muta, qualche tempo, pensosa, come preoccupata, ferma presso la mensa, con le mani appoggiate sull’elegantissimo manico del suo ombrellino.
La seconda pietanza appariva sulle tavole posteriori ed era distribuita nei piatti, rapidamente, per essere messa innanzi ai trecento poveri. Si trattava di una larga porzione di carne, cucinata napoletanamente a ragù, cioè nuotante in un sugo scuriccio e denso, dove son mescolati lo strutto, la cipolla e la conserva di pomodoro: intorno a questa porzione di ragù, per ogni piatto, vi erano tre o quattro patate, cotte nel medesimo brodo di ragù. E la voracità suscitata dalla lunga astinenza, la gelosità di chi, da anni, non ha mangiato carne, fece ridiventare animalesche, novellamente, quelle