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vera carità la spingeva verso quelle donne, verso quel suo prossimo, verso quelle donne create a sua somiglianza, come lei cristiane, la spingeva verso quelle creature che mangiavano il pasto pubblico, gittato loro in elemosina.
La leggiadra e fine signora, i cui begli occhi verdi sorrideano dolcemente dietro la sua veletta bianca, si curvava un poco sulle mense delle donne, per poter loro parlare, mentre esse appena levavano la testa per risponderle, tutte intente al piacere del cibo e forse infastidite da quelle domande. La giovine signora, dal volto bianco ove un sottile colorito roseo si diffondeva teneramente, parlava con una voce bassa e toccante, ove pareva che corresse, sempre, un lieve fremito di emozione. Forse non era emozionata, forse era tutta fisica quella vibrazione della voce, che dava a ogni