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la loro fame, avendo fuori la porta, avendo a casa, qualcuno che aspettava la sua parte del timballo di maccheroni. Era stato detto loro che, dopo, avrebbero potuto portar via gli avanzi, anzi la pietà comunale dava loro anche il tovagliolo e la posata, qualche cosa che costava cinquanta centesimi e che si poteva rivendere per cinque o sei soldi. Nella grande sala si allargava un odore di maccheroni conditi, un rumorìo di forchette e di piatti: i trecento poveri seguitavano a mangiare, serviti benignamente dai ricchi, dai fortunati, dalle eleganti donne, dalle belle donne, mangiavano con tanta ingordigia, con tanta realità di atti goffi e sconci, con tanta ignobilità di ventricolo affamato, che lo spettacolo cresceva di tristezza, infine, e di nausea.
La signora giovane, alta e snella, vestita di uno squisito abito color grigio-