vera,
forse, e metà falsa, due di queste signore, molto ricche nelle vesti, se
non eleganti, quelle due che si erano tolte i guanti, facendo
scintillare le molte gemme sulle dita bianche, si diedero minutamente a
servire, intorno, intorno, i poveri. Andavano, le due signore, dall’uno
all’altro, curvandosi verso loro, spiegando loro il tovagliolo, offrendo
loro il pane, mescendo il vino: quei mendichi appena levavano il capo,
sempre più confusi, ancora più umiliati, non rispondendo, lasciandosi
servire, sentendo perfettamente, in quell’abbassamento volontario e
altiero dei signori e delle signore, l’orrore della povertà data a
spettacolo, l’orrore di quel cibo offerto per la carità di un’ora
soltanto, l’orrore di quel banchetto pubblico, di cui tutti
s’interessavano, come di un divertimento singolare, bizzarro, ma non
somigliante a nessun altro.