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ture umane innanzi alla fortuna altiera, alla carità altiera, alla pietà altiera, alla elemosina altiera, pomposa, inutile e sprezzante.

Ma già, sulle tavole laterali, dove erano solo le tovaglie candide, arrivavano dei piatti, in cui una larga e grossa fetta di timballo di maccheroni fumava, con una crosta di pasta ben cotta nel forno, mentre, dentro, i maccheroni erano conditi al sugo di carne, rossastri, imbottiti di mozzarelle, di formaggio, d’interiora di pollo. Il servizio cominciò, rapido, silenzioso, deponendosi la pietanza innanzi a ogni povero dai camerieri, sotto gli ordini di quattro signori, che più si affaccendavano intorno alle mense. E allora, anche due delle sette signore che erano venute a presenziare, a ispezionare, a sorvegliare il banchetto, in quella sentimentalità forse vera, forse falsa, metà