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infilati degli zoccoli di ferro; uno di essi aveva il viso mangiato da un lupus, tutto fasciato con sporche bende, che si annodavano sull’alto del capo. Molti avevano il naso rosso degli ubbriaconi, con le guance rovinate dalla salsedine; qualcuno fumava un mozzicone; qualcuno fumava in una pipetta corta, di creta, da due centesimi; qualcuno ciccava. Fra gli uomini dominava, più che fra le donne, l’apparenza ignobile, quasi indegna di pietà, tanto era ributtante; quasi nessuno di quei mendichi aveva l’aspetto timido, dolente, come si riscontrava fra le donne, e in quasi nessuno vi era l’aspetto vergognoso di essere lì, innanzi al palazzo, riuniti in corporazione di pezzenti, in quell’attesa del giorno pasquale. Bensì, vari avevano l’aspetto duro e feroce, l’aspetto di coloro che, di notte, all’angolo di una strada, mettono il coltello ai petto di un vian-