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— Signor delegato, signor delegato! — esclamarono Fortunatina e Maddalena, piangendo ambedue.

Egli aveva ancora girato sui tacchi, avendo fretta, forse, di finire quella visita, in quelle stanze puzzolenti, fra tutti quei cenci sordidi, in mezzo a quella miseria. E si trovò dinanzi donna Carminella che lo guardava, immobile, con gli occhi sbarrati, piena del più grande sgomento.

— Voi prendete sempre i nomi di chi viene, qui, la notte? — le chiese, con le mani in tasca, cercando i fiammiferi per accendere il suo mozzicone.

— Ma come, Eccellenza, ma come! Sempre voglio sapere i nomi....

— Dovreste tenere un libro.... un registro.

— Io non so nè leggere nè scrivere Vostra Eccellenza....