chiusa impediva di udir bene. Dalla via, ogni tanto, qualche
rumore attenuato giungeva: era un passo grave, di qualcuno che rientrava
in quegli sporchi e oscuri paraggi intorno Via Porto; era qualche passo
incerto e strascinato di mendicante, di trovatore di mozziconi, di
cenciaiuolo disperso in quell’intrico di straducole: era il canto
balbettato di un ubbriaco che gridava raucamente il ritornello di una
canzone sentimentale: ed era, più spesso, qualche fischio lungo,
espressivo, a cui un altro fischio lontano, debole, rispondeva, il
fischio tradizionale dei malandrini, il fischio dei ladri, che, nella
notte, fa fremere di sgomento anche coloro che sono chiusi e difesi
nelle loro case, al sicuro, nei loro letti. Ma tutto ciò arrivava
affiochito dalla distanza. Due volte, quando si udirono dei fischi più
vivaci, più lunghi, nella strada, Madda-