Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/313


— 289 —

letti delle donne non era distesa nessuna tela, per separarli, come se il pudore, fra donna e donna, non esistesse. La donna deponeva i panni, man mano, sulla unica sedia, presso il letto: e infine vi si appoggiò un poco, come se pregasse. E, in quel momento, dal letto ove stava colei che aveva dichiarato chiamarsi Maddalena Sgueglia alla padrona della locanda, venne un secco, continuo, crescente rumore di tosse. Fra un urto e l’altro, si udiva un sospiro fischiante di colei che tossiva e, in un più lungo intervallo, un gemito:

— Oh Madonna mia!

A quel rumore fastidioso e continuato, la serva Fortunata si mosse nel suo letto, le due bimbe si svegliarono anch’esse, spingendosi, dandosi dei calci, disputandosi, infine, quel pochissimo posto che avevano.

— Zitto, zitto, — mormorava la madre,