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lenti, di fiati malati, di tabacco fetido, fumato nelle pipe di creta e, malgrado il freddo di quella notte d’inverno, un tepore malsano, era nelle due camere, ove otto uomini dormivano.

La donna, per attraversare quelle due stanze, per recarsi alla terza ove si trovava il letto che le era destinato, insieme a due altri ospiti femminili, parve che avesse ritrovato un vigore che le mancava. Mentre per Via Porto, per le scale, aveva un’andatura lentissima, fermandosi a ogni passo, invece passando per quelle due stanze abitate da otto uomini dormienti, ella quasi quasi corse, rigida, fra le due file di letti, senza voltare la testa nè a dritta nè a sinistra. E malgrado che ella tentasse camminare leggermente, per non fare accorgere nessuno del suo passaggio, qualcuno si svegliò, si udirono scricchiolare gli assi di uno o due letti,