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— Un anno, un anno ancora, capite, suor Giovanna, poichè a novembre è impossibile riparare! Il mio ragazzo è disperato; stamane, quando è entrato in casa, grande, forte, come è, mi è svenuto fra le braccia. O figlio mio, ti hanno ammazzato! Un anno! Che sarà di noi?

— Che sarà di noi? — mormorò macchinalmente la monaca.

— Tutte le mie speranze erano in questa laurea di questo figlio, e faticavo e mi spezzavo le gambe e le braccia, suor Giovanna, per sostenerlo, per aiutarlo, per servirlo. È stato inutile, tutto è stato inutile! Quei due boia, dell’Università, hanno ucciso me e lui.

— Non parlate così; siate buona. Dio vede e provvede, — mormorò, sempre con quella sua voce incolore, monotona, la monaca.

— Dio dice: aiutati che ti aiuterò.