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In quel pesante pomeriggio del cadente luglio, suor Giovanna della Croce tornava, lentissimamente, a piedi, dall’Ufficio dei Beneficii Vacanti, dove era stata a prendere la sua pensione mensile. La strada, non breve, doveva averla molto stancata, poichè la monaca trascinava il passo, come mai: la erta via e poi gli alti scalini della Via Settedolori le avevano tolto il fiato, completamente: ella dovette appoggiarsi al muro, per qualche minuto, prima di penetrare nel Vico Rosario Portamedina. Ordinariamente, quando camminava nella strada, non si guardava mai attorno, non dava retta alle parole dei