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— Nessuno, è venuto.

— Ne siete certa?

— Ne sono certissima.

Un lieve sospiro dilatava il petto del triste magistrato ed egli entrava in casa col viso ricomposto. Doveva aver denaro, certamente, in uno dei due sécrétaires della stanza da letto: all’altro non si accostava mai, voltava gli occhi per non guardarlo, non lo apriva mai, il suo armadio, in presenza di suor Giovanna della Croce e vi teneva, in sua assenza, oltre la chiusura a chiave, un lucchetto con un segreto. Talvolta entrando in camera, la mattina, per portare i panni spazzolati e le scarpe lustrate, la vecchia suora lo trovava, il giudice, innanzi alla porta aperta di quel sécrétaire, col capo abbassato sovra uno dei cassetti e con le mani che vi frugavano dentro.

Si era sempre arrabbiato, con la sua