videndo dal freddo, avvolta nei suoi
scialletti di lana, facendo strillare il suo piccino, quando lo
carezzava lievemente con le sue dita gelide: e suor Giovanna della Croce
era stata licenziata bonariamente, con un pagamento di ventisei lire,
giusto tredici giorni di assistenza. La suora non aveva potuto
realizzare il suo desiderio tormentoso, cioè di avere una tonaca nuova e
un mantello nuovo: anche a comperarli di una lanetta nera molto
inferiore, erano così larghi, così ampi, la tonaca e il mantello, che ce
ne volevano molti metri, almeno da quaranta a cinquanta lire di stoffa,
più la fodera della tonaca e la manifattura. Impossibile, dunque: e il
cruccio segreto più acuto lacerò l’animo pio della povera monaca, che
vedeva riescire vana ogni sua servile fatica, ogni sua umiliazione
morale e materiale, per poter riprendere i segni del