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resto, sto benone. Volete andar a dirlo a mio marito Gaetano?

— Anch’esso dorme, poveretto: era così stanco!

— Lo so, lo so, lo so. Ha scritto il romanzo, tutta la sera, lo so, l’ho visto di qua. Credete che sieno conti, quelli del Banco di Napoli, quelli che fa? No. È un romanzo, un bel romanzo, triste, triste, così triste, mia sorella!

— Non parlate, non parlate, vi volete rovinare.

— Sto proprio bene, suor Giovanna, e vi debbo dire tutto. Sapete che è quel romanzo? Quella storia così triste, che scrive il mio caro Gaetano? È la storia del nostro amore, tutta la nostra storia. Ora io ve la racconto....

— No, no, non la voglio udire, dovete tacere, fatelo per amore di quella Vergine!