Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/237


— 213 —

chè non si mosse per un’ora, con un respiro leggerissimo, ma regolare.

Anche suor Giovanna della Croce aveva un po’ di sonno, malgrado avesse preso una forte tazza di caffè per tenersi sveglia. Per non lasciarsi vincere dalla stanchezza e da quel torpore, cercava di rammentarsi tutte le orazioni che conosceva, specie quelle alle anime del Purgatorio, che sono proteggitrici tenere di tutte le persone malate. Sonnecchiava, quando la malata la chiamò sottovoce: suor Giovanna si riscosse subito, già avvezza, da due notti, a quel dormiveglia, in cui il pensiero della vigilanza non lascia mai addormentare completamente.

— Sorella mia?

— Che volete?

— Toccatemi le mani e la fronte.

Suor Giovanna le toccò la fronte: era fredda, con lievissime pulsazioni alle tem-