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di Concetta Guadagno era conturbata, ora, da una tristezza: i suoi occhi cilestri si erano come sbiancati; la sua bocca tumida aveva il gonfiore delle lagrime imminenti.

— Non vi crucciate, figliuola mia, — disse vagamente la monaca, pentita di aver messo quel discorso.

— Sì, mi debbo crucciare. Sono così quieta, contenta, felice, in questa casa, dove non mi manca niente. Se sapeste che ho sofferto prima. Che orrore, Dio mio, che orrore! Se Ciccillo mi lasciasse, che ne avverrebbe di me?

— Se vi vuol bene....

— Mi vuol bene.... mi vuol bene.... ma vi sono tante altre donne, che egli vede e che gli piacciono certo.... ma la sua famiglia mi è contraria.... che ne so, io, se mi vuol bene?

— Bella mia, raccomandatevi a Dio,