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— E qual peccato? Io non fo male a nessuno, zi monaca. Ciccillo mi vuol bene, mi fa vivere come una signora e mi basta.
— Per assicurarvi l’avvenire, figliuola mia, — replicò suor Giovanna della Croce.
— Oh! — esclamò quella, con voce un po’ trepida. — In questo, avete ragione. Non si può mai esser certi di nulla, a questo mondo!
E malgrado la penombra, suor Giovanna della Croce vide che la povera donna era diventata pallida sotto la sua cipria.
— Sì, qualche volta penso che Ciccillo mi possa lasciare. Anzi, vi penso spesso. Quando ritarda, quando resta un giorno senza venire, quando è silenzioso, quando è di cattivo umore, vi penso e mi tormento, zi monaca!
Tutta la beltà bionda, fresca e lieta