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stanza mia. Chi si burla di me, chi mi ritiene per iettatrice, chi per una falsa monaca.... Oh, non sapete, non sapete niente!
E un singhiozzo, senza lacrime, le ruppe la voce.
— Non potreste vendere quei merletti che tessete?
— Ne vogliono dar pochi soldi. E non conosco nessuno. Per la via, vi sono merlettaie che li vanno offrendo: e io mi vergogno di far questo, con questi panni. E chi me li compra, qui?
— Non ne vendeste qualche metro, due o tre mesi fa, alla signorina del secondo piano?
— .... Sì, sì, mi dette dieci lire, per otto metri. Ci avevo lavorato per tanto tempo! Ma dieci lire, donna Costanza, sono dieci lire e mi fecero gran bene. Potessi ora farmi una tonica, comprarmi