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E, qui, io volontariamente e austeramente rinunzio a piacere e a sedurre coloro che chieggono, nelle opere d’arte, la bellezza delle linee e dei colori, la grazia della gioventù, il fascino della ricchezza; rinunzio a lusingare coloro che domandano il rinnovellamento di quella eterna storia di amore, che tutti hanno raccontata e che tutti racconteranno ancora: io rinunzio a trascinare coloro che intendono di ritrovare nelle pagine dei libri, ancora una volta, le vittime sublimi e i carnefici implacabili della passione. Nella maturità dei miei anni, le verità, intorno a me, si fanno più limpide e più luminose: io veggo meglio la mia strada: io conosco meglio il mio còmpito. L’in-