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vanotto quasi tutto nascosto dal muro, piegato in due, spingendo innanzi solo la testa, anzi solo la fronte e gli occhi per vedere, pareva un animale che concentrasse tutte le sue forze, per spiccare un salto feroce e afferrare la preda. La monaca, in preda a una paura sempre più affannosa, non dubitava più che quello sconosciuto non fosse lì, animato da una intenzione oscura ma terribile: pure ella non poteva nè comprendere, nè prevedere. Addossata allo stipite bianco del balcone, anche ella si era tirata indietro, temendo che quegli la scorgesse, mentre ella lo spiava e sporgeva solo il capo per osservare il portoncino.

Un uomo apparve, infine, su quella soglia: un bel giovane alto, aitante della persona, vestito con l’uniforme dei Reali Equipaggi, col largo colletto azzurro aperto al collo, il fazzoletto a cra-