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della Croce; sogguardava, come se cercasse di penetrare, miracolosamente, dietro le gelosie ermeticamente chiuse, tutte polverose, per non essere state scosse e aperte, da tempo immemorabile: e sogguardava, anche, verso quel portoncino sempre aperto, in cui, mai, nella giornata, suor Giovanna della Croce aveva visto entrare o uscirne alcuno. E sogguardava così attentamente, con tanta intensità nel suo viso bianco di ventenne, con tale fissità di sguardo, che la suora si sentì rabbrividire, a un tratto, non solo di freddo, ma di paura.

Ella cercò sottrarsi a quella curiosità infantile che, costantemente, vinceva il suo spirito di monaca che nulla aveva visto, che nulla aveva saputo della vita: cercò vincere quel desiderio di vedere e di conoscere, così fanciullesco: si allontanò dal balcone, girò per la sua stanza, vo-