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Eppure, con sua sorpresa, in quell’alba che già cedeva il posto al giorno, ella vide una persona all’angolo del Vico Primo Consiglio. Veramente costui stava un po’ dietro lo spigolo del muro, appoggiato ad esso, in attitudine di attesa. Era un giovanotto che di poco poteva avere oltrepassato i venti anni, non alto, smilzo, imberbe, col viso biancastro, dagli zigomi sporgenti. Vestiva come un operaio pulito, con un par di pantaloni giallastri, stretti al ginocchio, larghi al collo del piede, con una giacchetta azzurro-cupa, molto serrata alla persona e di cui teneva il bavero alzato per il freddo: in testa un cappelletto a falde strette, messo a sghimbescio. Un mozzicone di sigaro, spento, nero, pendeva dall’angolo della sua bocca ed egli teneva le mani in tasca, come per riscaldarle. Infatti, il freddo era vivissimo, tagliente. Dietro i cristalli,