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vanna della Croce lavò e asciugò le tazze che erano restate sporche, dal giorno prima.
Ora, il largo finestrone della sudicia cucina dava sul cortiletto del Palazzo Marinelli e si trovava di fronte al pianerottolo della scaletta: si vedeva la prima rampa di scale che conduceva alla casa abitata dalla famiglia Bevilacqua, e la seconda che conduceva a quella abitata dall’avvocato de Gasperis. La suora andava versando il caffè nella tazza lentamente, provando già un piacere in quell’aroma, quando udì un violento battere di porta, sopra, al secondo piano: la porta a vetri dell’avvocato de Gasperis si era richiusa con tanto fracasso da parere che tutti i cristalli andassero in frantumi. Suor Giovanna della Croce restò interdetta, bevendo il suo caffè, guardando, dal fondo della semioscura cucina, verso le scale.